Il contesto di riferimento del progetto: la sperimentazione nazionale del “duale”
A seguito del Decreto Legislativo n.81/2015 e degli accordi intervenuti in sede di conferenza Stato-Regioni è stata lanciata la sperimentazione della “via italiana al sistema duale”, ispirata al modello tedesco e riservata al sistema della IeFP (istruzione e formazione professionale). La sperimentazione, il cui target previsto è di 60.000 giovani, può contare su risorse pari a 87 milioni di euro annui (per il biennio 2015-2016), aggiuntive rispetto ai 189 milioni già previsti per la IeFP, ripartiti tra le Regioni e le Province Autonome.
Il dispositivo previsto si articola in bandi nazionali e regionali (linea 1 e linea 2) coni percorsi sia di “alternanza rafforzata” che di apprendistato di primo livello.
I bandi hanno visto una massiccia partecipazione degli enti di formazione professionale aderenti alla Confap e a Forma.
L’idea di base: costruire una “rete nazionale” per una nuova IeFP
Questa azione, con tutto il capitale educativo e reputazionale mobilitato dai CFP, rischia tuttavia di essere fortemente limitata dalla frammentazione delle iniziative a livello locale. Per evitare ciò, la Confap e Forma hanno assunto l’iniziativa di proporre a tutti i CFP associati un progetto pilota finalizzato a condividere un approccio distintivo di offerta (formativa e non formativa), ad affermare un nuovo modello di CFP e a rilanciare ’intero comparto della formazione professionale a livello nazionale.
Tale progetto prevede le seguenti azioni chiave:
-
elaborare un modello formativo unitario imperniato su un cammino tri-quadriennale flessibile che comprende sia l’alternanza “lunga” sia l’apprendistato, con un primo anno anche di impresa formativa simulata;
-
predisporre delle “Linee Guida” nazionali, per settore e figura professionale, corredate da tool applicativi concepiti con il supporto di “imprese madrine”, disponibili a co-progettare “prototipi formativi” imperniati su “compiti di realtà” e situati nel contesto di riferimento;
-
condividere e validare sul campo tali Linee guida;
-
sviluppare un nuovo format organizzativo di CFP, più integrato tra servizi, formativi, orientativi e al lavoro,
-
sostenere lo sviluppo professionale dei formatori verso una maggiore polivalenza tecnica ed educativa;
-
allestire un dispositivo di monitoraggio e valutazione in grado di restituire e interpretare le risultanze e le dinamiche della sperimentazione,
-
organizzare una campagna nazionale di comunicazione per rilanciare la FP In Italia.
L’operatività: un percorso di ricerca azione con 50 CFP pilota
Il “campo” della formazione duale appare segnato da una grande complessità; contribuiscono a renderlo tale diversi fattori di diversità: le caratteristiche degli allievi, i contesti contrattuali e formativi delle imprese, i dispositivi regionali, le specificità territoriali, le culture degli Enti e dei formatori.
Per questo il progetto si caratterizza come una ricerca-azione finalizzata allo sviluppo di un modello metodologico e organizzativo di Cfp, avente come riferimento un nuovo paradigma culturale in grado di raccogliere le sfide del rapporto contemporaneo tra educazione e lavoro dei giovani.
Sul piano operativo il progetto si struttura in fasi progressive basate su:
-
una rete di “centri pilota” (inizialmente una cinquantina, distribuiti in tutte le regioni) assumendo una logica “a cascata” per irradiare progressivamente il cambiamento, con una speciale attenzione al Mezzogiorno d’Italia,
-
una struttura di accompagnamento ai CFP e alle équipe di formatori, attraverso un pool di esperti,
-
una piattaforma informatica gestionale in grado di supportare i vari processi formativi e realizzativi, compresa la valutazione dei prodotti e delle competenze acquisite.